Loggia dei Vini | Restauro
Dopo anni di silenzio, la Loggia dei Vini, uno dei padiglioni più affascinanti e dimenticati di Villa Borghese, torna a raccontare la sua storia grazie al restauro donato da Ghella. Avviato nel 2024 e articolato in tre anni, l’intervento è curato scientificamente dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è realizzato da R.O.M.A. Consorzio.
Il restauro è un gesto di restituzione alla città che rientra nel più ampio programma culturale con cui intendiamo restituire valore ai luoghi simbolici della capitale.
“Crediamo nel valore della cultura e ci impegniamo da sempre ad esportarla nel mondo. È un grande onore poter donare un restauro dentro Villa Borghese, uno dei più bei parchi del mondo. Credo che il nostro ruolo nella società non si debba limitare a costruire infrastrutture, ma debba farsi promotore di un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile e orientato al benessere collettivo.”, afferma Enrico Ghella, Presidente e Amministratore Delegato.
Edificata tra il 1609 e il 1618 su progetto di Flaminio Ponzio e successivamente completata da Giovanni Vasanzio, la Loggia dei Vini – o Ninfeo di Villa Borghese – nasce come luogo di delizie e meraviglia. Pensata dal cardinale Scipione Borghese come scenografia estiva per banchetti, incontri e feste con delegazioni straniere, la Loggia era parte di un raffinato complesso architettonico che includeva una grotta sottostante – definita nelle fonti antiche “copiosissima dispensa di nettari e d’ambrosie” – collegata da un passaggio sotterraneo al Casino Nobile.
Nel cuore della Loggia, dominata da otto arcate in tufo del Tuscolo, si trovava un tavolo marmoreo con incavi per raffreddare i calici e un meccanismo segreto che, al termine del convito, faceva cadere sui commensali una pioggia di petali profumati. Una macchina teatrale dedicata all’ospitalità, alla bellezza e al vino.
I lavori prevedono tre fasi:
Lotto 1: volta dell’emiciclo; affresco Convitto degli Dei (Archita Ricci); cornice in stucco, costoloni e vele; intonaci mura esterne; idropulitura delle scale di accesso.
Lotto 2: esterno della Loggia, tufi e travertino.
Lotto 3: pavimento in cotto dell’emiciclo; restauro del muraglione perimetrale interno.
SECONDO LOTTO
Il secondo lotto ha visto nel 2025 il ripristino degli intonaci interni ed esterni, oltre alla copertura.
PRIMO LOTTO
Il primo lotto, completato nel 2024, ha riguardato la volta interna con le decorazioni in stucco e l’affresco seicentesco del Convito degli dèi di Archita Ricci, riportato alla sua originaria leggibilità dopo secoli di oscuramento. Nell’affresco, secondo la tradizionale iconografia, sono raffigurate le divinità dell’Olimpo sedute attorno a una tavola in marmo imbandita. A capotavola, sulla sinistra della scena, si trovano Giove e Giunone affiancati dal coppiere Ganimede nell’atto di porgere il vino. La scena prosegue con Plutone, Apollo, Diana, Mercurio, Marte e Venere con Cupido. A completare la composizione, tre amorini in volo intenti a versare vino e a spargere fiori sulla tavola.
I lavori del primo lotto di restauro hanno interessato anche i pilastri danneggiati da infiltrazioni e le scale d’accesso, pulite e consolidate.
Crediti fotografici Daniele Molajoli, Paolo Fusco